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Condizioni per essere tata a domicilio
condizioni babysitting domicilio

Cosa ci vuole per essere assistente familiare

Se, in teoria, chiunque può accedere alla professione di tata a domicilio, resta comunque e pienamente un mestiere, e in quanto tale esige numerose competenze e un'attitudine molto speciale. Il solo criterio di “amare i bambini” non basta più per far parte di queste brave tate.

Il babysitting è un mestiere che comporta dei rischi e delle responsabilità importanti. È una delle ragioni per le quali questo settore si sta professionalizzando (lentamente).

Nuovi diplomi professionali, in parte legati al campo dell'infanzia, sono stati creati negli ultimi anni, tra cui:

Diventa prioritario, per chi non l'ha ancora fatto, seguire una formazione adatta alle proprie disponibilità orarie, in modo da essere aggiornati e competitivi.

Qual è il profilo di un'assistente familiare?

Numerose sono le qualità richieste dalla professione:

  • Una tata a domicilio deve essere al tempo stesso dinamica e motivata
  • Deve riuscire nel difficile compito di essere dolce riuscendo a mantenere dell'autorità sui bambini
  • Deve essere paziente, organizzata e responsabile
  • Deve stimolare la curiosità del bambino e educarlo seguendo le direttive dei genitori con i quali deve assicurare un legame stretto permanente

I diplomi e le formazioni

Se, come abbiamo visto, non è necessario aver completato una formazione specifica per essere “tata a domicilio”, diventerà difficile per chi non è ancora qualificato trovare un posto a fronte della concorrenza diplomata.

Le principali formazioni diplomanti che preparano al mestiere dell'assistente familiare

Siccome la figura dell’assistente familiare non è normata a livello nazionale, si deve far riferimento alle normative eventualmente presenti in ciascuna regione.

Non vi sono criteri stretti per l'esercizio della professione, ma è necessario essere maggiorenni ed è preferibile aver frequentato un corso formativo nell’area socio-sanitaria (a esempio un corso per assistenti domiciliari o per operatori socio-sanitari). Agli stranieri, è richiesta una minima conoscenza della lingua italiana e il permesso di soggiorno.

La formazione di Operatore Socio Sanitario (OSS) è una validissima opzione, poiché rilascia un attestato professionale al termine di 100 ore di formazione, mentre ne sono previste solamente 20 per la sola acquisizione delle competenze.

Secondo quando riporta questo articolo, dal 2012 si parla di creare un dispositivo in grado di convalidare le competenze acquisite grazie all'esperienza, ma purtroppo i risultati non sono ancora apprezzabili.


La certificazione delle competenze degli assistenti familiari:
Essere competenti non significa solo avere risorse (conoscenze, capacità di base, atteggiamenti, strumenti…), ma essere in grado di mobilitarle nelle situazioni che lo richiedono. La competenza non coincide, infatti, con la sola “prestazione”, anche se quest’ultima può essere, certamente, un indicatore di competenza.

Il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze è un diritto fortemente sostenuto dalla Comunità europea che da anni sollecita gli Stati membri a dotarsi di strumenti in grado di accertare e formalizzare le competenze acquisite dai cittadini in contesti non formali e informali..

Diritto alla formazione: Diritto alla Formazione Continua.

Come indicato dal CCNL:

  1. I lavoratori a tempo pieno e indeterminato, con anzianità di servizio presso il datore di lavoro di almeno 12 mesi, possono usufruire di un monte-ore annuo di 40 ore di permesso retribuito, per la frequenza di corsi di formazione professionale specifici per collaboratori o assistenti familiari.
  2. Il suddetto monte ore potrà essere utilizzato anche per le eventuali attività formative previste dalla normativa e necessarie per il rinnovo dei titoli di soggiorno. In tale ottica i datori di lavoro favoriranno la frequenza, da parte dei lavoratori, a corsi di formazione specifici, gestiti da Enti pubblici ovvero organizzati o riconosciuti dagli Enti bilaterali, anche finalizzati al rinnovo dei titoli di soggiorno. L’utilizzo del monte ore per le finalità indicate al presente comma dovrà trovare riscontro in apposita documentazione, riportante anche gli orari delle attività formative esercitate.
  3. E’ esclusa in ogni caso la possibilità di cumulo pluriennale dei permessi in questione.

Per quanto riguarda i fondi per la formazione, invece, nonostante la questione sia stata affrontata varie volte dai sindacati, il settore dei servizi che ingloba il lavoro delle assistenti familiari non si è ancora aggiudicato nessun fondo per finanziare la formazione continua. Tuttavia, consigliamo a tutti gli assistenti familiari di informarsi sull'eventualità che vengano erogati dai fondi dalla propria regione di appartenenza (Ambiti Territoriali Sociali, se presenti) e/o dall'INPS. Per quanto riguarda l'INPS, essendo un ente statale, la pagina di riferimento per tutti è questa.