Il contratto di lavoro esiste tacitamente non appena assumi una tata, anche se non lo hai firmato. Per evitare ogni possibile contenzioso, è quasi obbligatorio redigerlo per iscritto.
Questa scrittura dovrà essere stabilita in due esemplari (uno per te e uno per il tuo impiegato), datata, firmata da entrambe le parti. Puoi anche siglare (apporre le tue iniziali in fondo a ogni pagina), per evitare qualsiasi contestazione futura.
Il contratto è fatto per durare, ma se vi è una modifica delle condizioni di lavoro, è il caso di aggiungere una clausola addizionale.
In assenza di precisione, il contratto è da intendersi a tempo indeterminato, questa è la regola generale. In questo caso, la fine del contratto risulta soltanto dalla volontà dell'impiegato o del datore di lavoro.
In un contratto a tempo determinato, la fine del contratto risulta dal contratto stesso e questa precarietà è ricompensata con un'indennità al lavoratore dipendente.
Vi sono quattro situazioni nelle quali è possibile stabilire un contratto a tempo determinato:
Un consiglio: preferisci il contratto a tempo indeterminato. Può essere modificato e rotto più facilmente e questa flessibilità è essenziale in una relazione genitore/tata.
Tutto dipende dal tipo di modifica apportata: se si tratta di una modifica essenziale (tuo figlio comincia la scuola, per esempio), è meglio stabilire un nuovo contratto di lavoro.
Nel caso in cui la modifica fosse minima (modifica dei compiti, cambiamento del luogo di lavoro, cambiamento della durata del lavoro o degli orari), devi aggiungere una clausola aggiuntiva al contratto di lavoro.
Può essere redatta nel modo seguente:
Invii due esemplari di questa clausola addizionale firmata alla tua tata, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, con due righe di accompagnamento in cui spieghi il motivo di questa modifica e chiedendole di risponderti per iscritto nell'arco di un mese.
Che il tuo contratto sia a tempo determinato ( altrimenti detto contratto a termine) oppure no, può essere a tempo parziale o pieno.
Il contratto è a tempo parziale se la durata del lavoro è inferiore alle 40 ore settimanali. Si tratta di un tempo pieno al di là di questo monte ore. Per te, le conseguenze risiedono nel calcolo delle ferie retribuite e nell'indennità di trasporto.
In questo caso, non c'è bisogno di formalizzare un contratto di lavoro!
Certo, ma per utilizzare i voucher, leggiamo dal sito dell'INPS:
i compensi complessivamente percepiti dal prestatore non possono superare per il 2015, 7000 euro netti (9.333 euro lordi) nel corso di un anno civile (si intende per anno civile il periodo dal 1 gennaio al 31 dicembre di ogni anno), con riferimento alla totalità dei committenti. |
Di conseguenza, i voucher sono più adatti al baby-sitting occasionale.
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