Elisa, tata - 01100 Viterbo

Mi chiamo Elisa, ho 29 anni e sono una psicologa. Nella vita sono stata fortunata e, anche per questo, ho sempre cercato di guardarmi intorno, consapevole che non tutti gli esseri umani godono dei miei stessi privilegi. La mia formazione, le mie esperienze ed i miei interessi mi hanno portata ad incontrarmi e confrontarmi con mondi diversi, unici e speciali, che mi hanno insegnato quel poco che so sulla vita e mi hanno formata come persona. Sono in continuo movimento, sempre desiderosa di mettermi alla prova e di migliorarmi nell'incontro e nello scambio con Altri Significativi.
Dopo gli studi, ho avuto la possibilità di entrare in contatto con la disabilità, una realtà tanto fortemente stigmatizzata e dimenticata quanto profondamente umana e naturale.
Il periodo passato a Lisbona, dove ho lavorato con donne e uomini con problemi di salute mentale, mi ha insegnato la calma, la pazienza e la bellezza di ascoltare.
A Roma, convivendo con tanti giovani e adulti con autismo, ho imparato ad essere empatica, a non giudicare mai, a rispettare e valorizzare le differenze individuali.
Nell'anno del mio Servizio Civile Universale, i bambini e le bambine della periferia di Rio de Janeiro e le loro famiglie mi hanno mostrato cosa vuol dire essere persone forti e coraggiose, che lottano ogni giorno e non si vogliono arrendere: il popolo brasiliano accoglie, non esclude, valorizza la comunità ed il legame umano ed io, per fortuna, ho potuto osservare queste dinamiche con grande attenzione e ne sto facendo tesoro prezioso.
Fare volontariato in una occupazione abitativa con bambini e ragazzi stranieri ha messo alla prova la mia fantasia nel pensare e proporre metodologie didattiche sempre diverse ed adatte ai differenti e particolari bisogni specifici di ognuno.
In Brasile ho lavorato in una scuola integrata, dove la disabilità e la non disabilità coesistono ed interagiscono quotidianamente: questa esperienza mi ha dotata di tanti validi strumenti pedagogici per poter ripensare ad una didattica e ad una educazione realmente inclusive, efficaci e giuste.
Ritengo l'Arteterapia, in ogni sua forma, uno strumento valido e prezioso e mi piace lavorare con pittura, musica, danza, canto, attività fisica, yoga.
Mi interesso molto al corpo, veicolo fondamentale di emozioni e relazioni: la capoeira mi ha insegnato ad ascoltarlo, capirlo, rispettarlo ed utilizzarlo come strumento di liberazione personale e di incontro con l'Altro.