Fernanda, babysitting - 50133 Firenze

Mi chiamo Fernanda e ho 43 anni. Sono italiana, ho frequentato il liceo internazionale, perciò il mio inglese è veramente molto buono. Ho un bimbo, che non è più un bimbo, di 14 anni.

Negli ultimi 5 anni ho fatto la tata a bambini di età assortite, ma la mia esperienza è cominciata molto prima. Infatti, con le mie amiche, quando avevamo i bimbi piccoli, quella di noi che era libera, si occupava anche dei figli delle altre. Quindi anche senza percepire uno stipendio, mi sono trovata in casa con 5 bambini fra i 2 e i 6 anni, almeno 2 volte a settimana.

Finché ho lavorato, quando non riuscivamo ad organizzarci fra noi, anche io mi sono avvalsa del prezioso aiuto di una meravigliosa tata cubana, che il mio ragazzo ricorda ancora con affetto.Ho scelto di lasciare il mio lavoro di commessa in centro per avere più tempo da dedicare anche al mio.

Secondo me, per lavorare con i bambini bisogna essere allegri, ma fermi. Cercare di divertirsi insieme a loro, perché si sentano sicuri e a loro agio, senza viziarli, perché altrimenti non si svolge opportunamente il proprio ruolo.
Quando si entra in una famiglia è indispensabile seguire ogni regola decisa dai genitori, che devono sentirsi tranquilli nell'affidare a un altra persona il loro bene più prezioso. Ritengo che una tata debba fare squadra con i genitori, condividendo con loro un progetto.

Per costruire un bel rapporto con i bambini servono allegria e pazienza, ma soprattutto voglia di condividere, e cercare di essere creativi, giocando e ascoltandoli. Per questo amo leggere, raccontare storie, ho sempre preferito un gioco da tavolo vecchio stampo al telefonino e alla play station.

Con i più grandi sono in grado di seguirli e aiutarli nei compiti in tutte le materie, senza costringerli, ma convincendoli che il proprio dovere va fatto, anche quando è noioso.

Se ho l'autorizzazione dei genitori e il tempo lo permette, li porto volentieri fuori in modo che possano sgranchirsi un po'le gambe.

Sono stata efficiente quando, purtroppo, si sono ammalati, somministrando le medicine e assistendoli con attenzione. Con la famiglia con cui ho avuto un rapporto più continuativo, ho portato i bimbi dal pediatra e ai controlli sanitari, se i genitori erano impossibilitati.

Sono puntuale, seria e disponibile, perché, essendo una mamma io stessa, ho ben presente quanto sia difficile lavorare fuori casa e occuparsi dei bambini al proprio rientro.