Manuela, babysitter a Montevarchi

Ancora adolescente, mi sono ritrovata sorella quando pensavo che sarei rimasta figlia unica.
Molti anni erano passati da quando avevo espresso il desiderio di un compagno di giochi, una personcina della mia stessa età con cui crescere assieme; insomma, avevo chiesto un fratellino od una sorellina come tanti bimbi spontaneamente fanno quando iniziano a crescere e riconoscono le persone come altro da sè.
Ho visto mia madre prendersi cura di un esserino piccolo, indifeso ma che già dimostrava il proprio carattere.
Il mio ruolo era facile e divertente perchè lo cullavo, gli cantavo le ninne nanne e giocavo con lui anche solo con il suono della voce, divertendolo con le mani come se fosse a nascondino.
Per brevi periodi di tempo, o per impegni improvvisi, i genitori possono contare su di me.
In realtà, sono i bimbi a scegliere la loro tata.
Questo mi è accaduto quando mi sono presa cura di un bimbo di soli sei mesi.
Parlando con la madre sul divano, vedevo il piccolo che ci guardava ed ascoltava finchè, ad un certo punto, non si è buttato tra le mie braccia.
Il colloquio conoscitivo era finito e da quel momento io sono diventata la sua tata.
Seguendo le indicazioni della madre, le sue aspettative per stimolare, migliorare le potenzialità del piccolo, ho lavorato con lui con spontaneità e metodo.
Colazione, riposino e pranzo ad orari precisi.
Dovendosi trasferire in altra zona , e troppo lontana per me, lasciai il piccolo cui mi ero molto affezionata.
In circa otto mesi, riuscì a gattonare speditamente, mangiare cibi solidi ed iniziare a parlare nonostante il timore della madre che doveva assentarsi per motivi di lavoro.
Non amo molto la televisione quando sono con un bimbo e preferisco attività che, benchè semplici, lo facciano lavorare con la propria fantasia sviluppando e rafforzando le capacità sue capacità personali.