Francesca, baby-sitting a Genzano di roma

Sono una neolaureata in comunicazione che nel suo percorso universitario ha affrontato vari esami di psicologia generale, pedagogia e sociologia, che mi hanno aiutato a capire il modo corretto di approcciarsi alle persone e in particolare ai bambini. Avendo una famiglia numerosa mi sono trovata spesso a fare da babysitter, soprattutto a bambini tra l'uno e i cinque anni, per me i più stimolanti, considerando che è la fascia di età dove si imparano le basi dei comportamenti sociali. Sono del parere che giochi didattici e altre attività ludiche, anche molto semplici, come ad esempio guardare il suo cartone preferito in inglese piuttosto che nella sua lingua madre possa stimolare la parte del cervello dedicata al linguaggio, visto che il bambino non nasce con una lingua madre e nei primi anni di vita il suo cervello è letteralmente una spugna di apprendimento. Molti studi dimostrano che per un bambino non costituisce nessuno sforzo aggiuntivo imparare una o più lingue contemporaneamente e non crea in lui nessuna confusione. Ovviamente anche i giochi ricoprono un ruolo importante nella vita di un bambino e bisogna sfruttarli al massimo per stimolarne l'apprendimento, visto la tendenza dei più piccoli ad annoiarsi presto dei giochi fini a se stessi che hanno spesso il solo compito di occupare il tempo. Tuttavia queste considerazioni sono stilate per grandi linee, ogni bambino, grande o piccolo, ha una sua personalità ben precisa, e il compito principale di un adulto che passa del tempo con lui è quello di saperlo ascoltare e comprendere i suoi comportamenti prima di scegliere il modo di intervenire per correggerli o assecondarli.