Tenterò di descrivermi brevemente:
Ho frequentato il liceo delle scienze umane e ad ora sto studiando comunicazione interculturale all’Università di Torino. Sono una persona espansiva, empatica e creativa. Sono attratta da prospettive e punti di vista differenti: amo la musica, la letteratura, l’arte, la psicologia e la filosofia; in generale amo conoscere culture e modi di pensare diversi. Parlo fluentemente inglese anche per la partecipazione a campi internazionali, che ho frequentato grazie alla mia propensione alle relazioni umane. Ho esperienza con I bambini e amo immergermi nei loro bisogni individuali, passioni e immaginazione dal momento che ho imparato molto da loro.
La mia prima esperienza con I bambini è stata durante il liceo attraverso il Progetto “alternanza scuola-lavoro”, che consiste nell’inserimento, in un determinato numero di ore di stage, in contesti lavorativi. Parte di questo tirocinio l’ho svolta in un asilo nido dove, le mansioni principali erano creare e mantenere un ambiente sicuro e positivo; questo posto includeva la psicomotricità e altre attività volte al corretto sviluppo del benessere psico-fisico del bambino. Ho preso parte nell’asilo nido con il ruolo di educatore, avendo un tutor che mi osservava e aiutava. La valutazione è stata eccellente e il mio tutor, che dirigeva l’asilo, mi ha consigliato fortemente di intraprendere studi educativi e psicologici.
Durante il tirocinio universitario, ho preso parte a progetti di sensibilizzazione con adolescenti, trattando temi sociali come stereotipi e differenze tra gli individui sotto diversi aspetti e punti di vista. È stata un’occasione per discutere e confrontarsi con altre opinioni usando il pensiero critico e il “fact- checking” sia in vita reale che virtuale. Queste attività sono state svolte presso il Gruppo Abele (organizzazione non lucrativa di utilità sociale) includendo ragazze e ragazzi appartenenti a classi sociali emarginate.
Nello stesso periodo sono stata coinvolta (al Gruppo Abele) in “genitori e figli”: uno spazio multiculturale (0-3 anni). È un posto in cui i bambini possono sperimentare e familiarizzare con il proprio corpo e con gli oggetti quotidiani. L’obbiettivo era di seguire e supportare lo sviluppo cognitivo dei bambini prima dell’inserimento alla scuola materna.
Simultaneamente ho fatto baby-sitting ad una bambina di sei anni per diversi mesi. Sua mamma era l’unica responsabile legalmente per la bambina e spesso contava su di me per decisioni e per parlare delle difficoltà e dei miglioramenti della bimba. L’ho aiutata inoltre a riconoscere e affrontare la dislessia e l’ADHD della figlia. Penso di poter descrivere questo spazio come spazio di muta fiducia; in questo modo è stato possibile supportare la naturale espressione dei sentimenti profondi della bambina (che la madre gestiva con particolare difficoltà).
Nell’ultimo periodo ho effettuato invece diverse supplenze alle scuole elementari, spaziando da classi prime, seconde a terze. Sono state per me esperienze molto formative che mi hanno permesso di interrogarmi su stili di educazione diversi e allontanandomi il più possibile da figure autoritarie quanto più prendendo a modello figure autorevoli, che potessero essere anche e soprattutto un supporto emotivo ed educativo per lo sviluppo dell’individuo.
Spero di essere stata esaustiva e se aveste bisogno di chiarimenti o aveste domande sarò grata di rispondervi!
Matilde
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